Incontrare la morte

Si muore, accade ogni attimo. Eppure non ci pensiamo, non ci pensiamo mai altrimenti forse impazziremmo. Come si spiega la morte ai più piccoli?

~ una volpe. Dorme? sì, una volpe. Non sta dormendo, è morta.

~ posso toccare? no, meglio di no

~ posso vedere? Posso vederla da vicino?

~ perché non va via?

perché è morta. Non può andare via.

Allora si volta e mi guarda ~ cosa succede quando muore?

Quando si muore succede che si lascia il corpo. Il cuore smette di battere. Il corpo si ferma dove si ferma il cuore, è rimasto qui.

~ perché ha gli occhi aperti?

Perché mentre moriva aveva gli occhi aperti.

~ è una volpe piccola. La sua mamma dove sarà, viene a cercarla. Guarda, ha la bocca aperta e si vedono i denti. Perché ha la bocca aperta?

~ perché quando si muore si respira, così. Ssss. Si espira. L’ultimo respiro ritorna nell’aria. Il cuore si ferma, il corpo si ferma e il respiro esce, vola via.

~ e dove va?

nessuno lo sa. Forse verso l’alto insieme al cielo e alle nuvole, forse diventa aria che respiriamo noi e gli alberi, terra e bosco. Aria e vento, leggeri e liberi

Senti. Adesso fermiamoci un attimo. Prendiamoci per mano e salutiamo la volpe. Respiriamo un attimo così. Inspiriamo e poi soffiamo via il nostro respiro. Anche i nostri respiri sono aria e ritornano all’aria.

Guardiamo la piccola volpe.

buon viaggio, volpe. Il tuo corpo è qui, ti auguriamo che il respiro del tuo spirito sia in cammino, libero e leggero

~ con la sua mamma. E di’: che non arrivano i cacciatori, ma persone buone tornano a accompagnarle

E che persone buone tornino ad accompagnarvi

~ e che arrivate in un bosco grandissimo, senza neve. Senza neve, con il sole. Aggiungi.

Buon viaggio, piccola volpe. Ti auguriamo che la tua mamma torni a prenderti e che non incontriate i cacciatori, ma persone buone che vi trovino e possano accompagnare verso un grandissimo bosco, dove l’inverno sia già passato, una radura piena di fiori, alberi e del tepore del sole, dove giocare libere.

Mentre lo diciamo, un raggio di sole arriva e illumina la piccola volpe e la neve intorno che filtra dall’ombra dei pini. Le minuscole, infinite minuzie, piccole cose incredibili che mi stupiscono dell’esistenza. Allora sorridiamo, davvero un po’ sorpresi.

Ecco, hai visto? Un raggio di sole, proprio come avevi tu. Dentro c’è nonno T, anche lui accompagnerà la piccola volpe come le persone buone che gli hai augurato di incontrare. Perché le cose belle, le sorprese improvvise, gli arcobaleni e le farfalle portano l’anima delle persone a cui vogliamo bene. Quando le persone muoiono continuano a mandarci una carezza, ovunque siano, trovano il modo di farci sentire vicini, ancora.

~ perché la volpe è morta? perché si muore?

Questo non lo sappiamo.

Stamattina siamo usciti per fare una passeggiata. Camminavamo senza meta, osservando i fiori di primavera che spuntano dal ghiaccio; il giallo delle prime quattro primule fra le radici contorte dell’albero di amarena. Poi, prima della pineta l’abbiamo vista: una volpe, bellissima. Stava distesa sulla neve, come fosse addormentata. Addormentata in un momento di neve. Non c’erano tracce di sangue, forse se fosse stato un lupo l’avrebbe divorata. O del fucile di un cacciatore sarebbe rimasta una traccia. Invece no, nulla. Solo una volpe immobile nella neve. Allora ci siamo avvicinati. Il primo impulso è quello di aggirare e andare lontani. È sempre un colpo al cuore quando si vede la morte, non importa come e quando accade. Viviamo sempre più lontani dalla morte; non cacciamo gli animali che mangiamo, la maggior parte di noi. Le malattie e la morte sono diventate un fatto d’ospedale, igienico e non visto: raramente ora guardiamo nelle bare o diamo l’ultimo saluto, anche quando il tempo per farlo ci sarebbe. Eppure, la morte esiste. Anche per i bambini, anche fra i bambini. Ai bambini a cui è permesso vivere a contatto con la natura capita ancora così, di incontrare la morte su un sentiero. Il primo contatto con la morte avviene nell’universo misterioso del piccolo, in cui Natura crea la legge del suo filo di vita nel fluire incessante e imperscrutabile. Nel microscopico di sottoboschi e fondali marini come accade nell’infinitamente grande, fra galassie, scoppi di stelle e buchi nero. Nel piccolo come nel grande e nel grande come nel piccolo. La vita si impara anche così, attraverso la morte. Osservando la fine.

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