Quali sono le origini delle crêpes?

La tradizione racconta che le crêpes siano nate con la festa della Candelora, una celebrazione ancestrale, di cui oggi abbiamo perso un po’ il senso e la ricorrenza e che, invece, costituiva un momento fondamentale dell’anno. Tanto tempo fa, quando l’elettricità non era ancora stata inventata e il sole dettava il tempo della giornata…

La Festa della Candelora, Chandeleur in francese, si celebra il 2 febbraio. Nel mondo cristiano segna la presentazione di Gesù al Tempio, tuttavia in un universo ben più antico questa celebrazione esisteva già, collegata ai riti pagani legati alla luce e alla fertilità.

Nell’antica Roma la Candelora era legata ai Lupercali, antichi riti dedicati alla purificazione e alla fecondità della terra. Il mese di febbraio segnava un passaggio fondamentale dell’anno, l’incerto confine fra inverno e primavera. Di qui, anche l’usanza dei fuochi e dei falò di primavera: preludio del sole che rinascerà nella nuova stagione primaverile, buon auspicio contro le tenebre e il buio, ma anche fertilizzante naturale, la cenere, ottenuta dai primi lavori nella natura, dalle potature di fine inverno e la pulizia della terra in vista di un tempo nuovo. Il fuoco e la luce ritorneranno, secoli dopo, nel simbolo delle candele, perdendo forse un po’ della connessione con l’elemento Terra, ma restando, talvolta inconsapevolmente, l’augurio del buio che ha termine per lasciare spazio alla luce.

La voce del tempo tramanda di quando, nel V secolo, papa Gelasio I decise di distribuire focacce ai viaggiatori arrivati a Roma in pellegrinaggio. Da lì, il viaggio dall’Italia alla Francia, dove la tradizione di preparare crêpes il 2 febbraio si trasforma nelle sottili crêpes che ben conosciamo. Ma forse esiste un’origine ancora più antica delle crêpes, la ricetta di cibo semplice ma prezioso, preparato con farina, l’ultima salvata dal lungo freddo della brutta stagione, e le uova, simbolo della rinascita primaverile: la forma sottile e rotonda del sole. Un modo per ricordare che la fine dell’inverno non è lontana e che il cambiamento della luce è già preludio dell’equinozio di primavera.

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