〰️ cosa stai facendo?
〰️ uh, una bottiglia!
〰️ e poi, cosa stai facendo adesso?
〰️ un pesce! Sì, è proprio un pesce
〰️ Mammi, i pesci di solito non vivono nelle bottiglie.
Piccoli esercizi di immaginazione per atti di contemplazione zen
Immagina un uovo. Sta dentro a una bottiglia. Nasce un oca e l’oca cresce nel recipiente di vetro. Adesso l’oca è uscita. Riesci a immaginarlo?
🎯
Quello dell’oca è un celebre koan. Riko domanda: se un uomo mette un pulcino d’oca in una bottiglia e lo nutre facendolo crescere lì dentro come si fa a far uscire l’oca senza ucciderla e senza rompere la bottiglia?
Il maestro zen Nansen risponde battendo forte le mani: Riko!… Vedi, l’oca è fuori!
Che cos’è un koan?
Il koan viene scambiato per un indovinello. Ma non lo è. È una storia. Oppure no. Una domanda. Ma non per risolvere una situazione, spesso il problema è irrisolvibile. Si tratta dell'”avviso pubblico” (questo è il significato letterale della parola koan) di un caso paradossale. Nell’antica Cina il koan divenne un altro modo per imparare. E liberare la mente dagli schemi. Oggi lo definiremmo ‘pensiero divergente’, una modalità che segue altri binari rispetto a quello che ci si aspetta.
Non sempre quello che immaginiamo diventa realtà. Eppure iniziare a immaginare è mettere un piede nel possibile. E cominciare a pensarlo, dare una forma.
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