i giorni della luce che sembra infinita
e figurati cosa deve essere lassù nel grande Nord.
Sedersi ad aspettare il tramonto
alle nove di sera
e guarda mamma,
come scende in fretta
il sole
siediti qui, vicino a me a guardare il cielo
i piedi nudi per correre
ovunque,
la faccia scura
di terra e di sole
i nostri lavoretti della settimana,
caos di forbici, piantine, palette e fiori, terra e zappette
la prima lucciola dell’estate,
proprio stasera
femmina, immobile:
svegliata dal buio del lungo inverno
dentro il sasso di una panchina
i raduni di chiocciole
fra i muri, nei vasi
sotto la terra.
E poi una chiocciola
solitaria
che attraversa l’aiuola,
accetta la mia insalata omaggio e
supera la piantina che deve crescere,
incredibile,
si arrotola su uno stelo secco e
allunga la antenne, ogni millimetro
uno sforzo estremo verso l’alto
io
una chiocciola
che guardava l’orizzonte
non l’avevo mai vista.
Un aereoplanino
ritrovato su un ramo
da far volare