螢とぶ 風の道しる 野辺の旅
Hotaru tobu / kaze no michishiru / nobe no tabi
il vento indica la via
in un viaggio nei campi.
Haiku attribuito a Bashō
Giugno e le lucciole, sì. Vorrei dirti che ci sono le lucciole e quando riuscirai a resistere alla fatica della giornata e al sonno le vedrai. Oggi è il 24 giugno 2025 ed è finita la guerra che nei libri di scuola verrà chiamata “dei dodici giorni”. Il cielo è pieno di stelle stasera e forse tace anche là, dove il cuore già batteva a mille. Ma si continua a morire lo stesso sai, come mosche: in certi pposti la guerra sembra non passare mai. Intanto un prete, il parroco di Sorrento Don Rito Maresca, celebra la messa indossando una tunica con i colori della Palestina; la squadra svizzera di scherma agli Europei si volta mentre suona l’inno di Israele e gli studenti di Harvard alla consegna dei diplomi hanno estratto cartelli di solidarietà. Cuori che battono più veloci. Il cuore che non resta mai indifferente. Sui libri non potranno scrivere che tutto si è svolto nell’indifferenza della gente, ma forse solo che a un certo punto della storia l’umanità ha avuto prova che ci sono poteri difficili da sfidare: magari impossibili no, ma difficili, molto difficili.
Adesso immagina un mondo pieno di pace: è il mese di giugno; è la notte magica di San Giovanni, porta misteriosa fra luce e ombra. Ci sono le lucciole e mille milioni di stelle, tu cammini fra i prati in silenzio proprio lì dove inizia il bosco. Forse sei quel poeta vissuto nel periodo Edo, nel Seicento, forse sei una delle persone che ancora oggi escono a passeggiare e incontrarsi per le lucciole, Hotaru Matsuri (蛍祭り), i “festival delle lucciole” del mese di giugno in Giappone, dall’altra parte dell’oceano. Lungo il fiume Hokura, nella prefettura di Niigata, proprio stasera c’è chi percorre la notte per lasciarsi stupire dalle lucciole.
Hotaru, 蛍: le lucciole in lingua giapponese; anime erranti, simbolo della bellezza che è sempre effimera e proprio nel passaggio che diventa trasformazione porta con sé l’eternità destinata a non svanire mai.
Non è solo un fatto poetico, ma scientifico. Oggi sappiamo che ci sono ricordi in grado di restarci accanto per tutta la vita, brutti o belli che siano. È la memoria emozionale, del cuore.
Come le lucciole a giugno, che volando si confondono con gli astri lontani, nutrire i nostri momenti di bellezza significa creare un cielo stellato di sogni, memorie, sorrisi e conforto, un piccolo mondo vibrante di luce, in cui tornare a respirare quando serve
