Immagino il nome di una mia bisnonna, lo stesso che porto io per caso; immagino mio nonno che chiama sua nipote e intanto pronuncia sua madre.
Immagina i genitori dei bisnonni. I loto nomi si sono persi nella storia.
Sei la ragazza che ha ereditato i figli di un’altra, sei quella che è volata via con l’uragano. Sei il ragazzo partito per il fronte, sei quello che non è tornato, di te resta una fotografia e nessuno conosce più i tuoi sogni. Siamo nati e morti in cento modi diversi, cento anni fa.
Cara Maddalena,
ogni parola, parte dell’avventura della vita, evoca nella mia, dei momenti che saranno poi per ognuno di noi, gli stessi.
Ho ritrovato la parola “antenati”, 2 volte nelle mie triste rime…ma non triste dai, si potrebbe anche ridere !
Nonni
Non contiamo gli anni,
Con i capelli bianchi,
Bello diventar’ nonni;
Anche se pure stanchi ;
Mostrar’ ai nipotini
Il paese lontano,
Dove son’ le radici,
Antenati, amici ;
Insegnar’ il cammino
Dei prati e dei boschi,
A passi da bambino !
Non ci sono sedili ;
Distendersi, sedere,
Riposarsi col fiore ;
Nel campo e la macchia,
E perdere capoccia
A guardare,volto sù,
Sdraiato,il cielo blù;
Assaggiare le frole,
Mirtilli e lamponi,
Far’insieme le scuole
Della vita, affini.
Ultime volontà
Ho preso l’influenza
Al camminar nel freddo ;
Me l’ha data il vento
Che soffiava in piazza.
Non sentirò il canto
Pipistrello ,sul faggio,
Neanche la rivedo
L’erba nuova di maggio ;
Ormai ch’è tutto guasto,
L’erba di primavera.
Prendimi su ! Bufera !
Nel paese lontano
Dove mi porteranno,
Ho già chiesto i fiori ;
Quelli della montagna
A chi ricorda ieri !
Ogni tant’un mazzolin
Fresco di guazz’al mattin !
Da posar’ sul ‘altalin.
Fiori della montagna
Anche erba, gramigna
Niente fior’ di negozio
Per me distes’in ozio.
Portatemi nel campo,
Quello chiamato Santo,
Con i miei antenati.
Posate due fiori,
E scrivete sul marmo :
” Tornato l’ emigrato ” :
” Nato boccassuolese,
« Ripos’ in sù paese. »