
Sul transatlantico Cristoforo Colombo
La Storia è un posto incasinato dove tutto accade contemporaneamente. Siamo noi la mappa, è scritta e arrotolata dentro a un DNA infinito. Siamo storie nella Storia: viaggiamo attraverso lo spazio e non siamo altro che viaggiatori del tempo, persi nella geografia del nostro divenire…
3 giugno 1960
Genova – New York andata e ritorno
Nata nel 1904 a Batna, in Algeria, lei vede il mondo all’alba di un nuovo secolo, che ormai per noi è già il passato. Tu immagina solo per un attimo, se puoi, la guerra, l’amore, gli anni della ricostruzione: sappiamo così poco, in fondo, della vita di chi ci ha preceduto, e quasi nulla dei loro pensieri, dei dubbi, degli amori e delle delusioni, dei sogni giovanili e di quello che ne è stato.
E poi eccola, un giorno, sembra quasi di essere lì. Una figura piccola e sottile, perché lei era così, una donnina da nulla con una grande forza. Il vento in faccia che scompiglia i capelli; il ponte nell’ora silenziosa del dopo pranzo, quando l’azzurro accecante punge gli occhi con il luccichio delle onde e la gola pizzica di libertà. I giorni della guerra sono passati, sotterrati i morti di ieri anche se ieri non passerà mai, no, non potrà capirlo mai chi non ha vissuto una guerra, come ti sa cambiare la morte e come ti può trasformare l’orrore, la morte in faccia di chi conosci, la morte che esplode e dissangua. Davanti adesso c’è un mondo da immaginare di nuovo.