
Qualche giorno fa qualcuno ha pensato di inviare delle bottiglie piene di grano e semi dall’ Egitto, verso Gaza. Per affidare al mare del cibo o forse semplicemente una speranza.
Bottiglie di plastica piene di grano, riso, semi e messaggi di solidarietà, nella speranza che raggiungano le coste di Gaza, attraversando le acque del Mediterraneo.
“Per chi ha fame. Per chi resiste. Per chi ha diritto di vivere”. Secondo alcune testimonianze, erano sigillate con cura e contenevano anche piccoli biglietti scritti a mano con frasi come “Non siete soli” o “Il mondo vi guarda”.
Tu pensa il potere di una bottiglietta di plastica, come quelle che vediamo gettate per terra e nei cestini al parco, di solito problematiche perché fatte di plastica e in grado di resistere secoli prima di decomporsi: questa volta si riscattano e proprio per la loro capacità di resistere le immaginiamo prendere il largo e sfidare le onde, il tempo, il sole e il sale. Ancora lì, a galleggiare dopo giorni, settimane.
Sono state lanciate in mare nella zona di El-Arish, nel Nord del Sinai, una delle aree più vicine a Gaza. Non si tratta solo di una manciata di semi, ma del messaggio più antico del mondo: non siete soli, non siamo soli. C’è qualcuno.
Dentro a una bottiglia che arriva con un messaggio dal mare, o dal cielo, c’è uno dei semi più inestirpabili della razza umana: la speranza.
La parola spēs, speranza, viene dal latino. Sembra che la sua etimologia si riconduca alla radice protoindoeuropea *speh₁-, che significava “tendere verso, desiderare, aspettarsi”.
Proprio come il gesto di una mano, di un pensiero, che va-verso. In sanscrito, lingua antichissima, è spṛh (desiderare). Un suono che ritorna,
tendere verso qualcosa che non si vede ancora, ma in cui si crede.
La speranza è
un atto fragile, ma potente.
Come un seme lanciato nel vento.
Come l’orizzonte che non si raggiunge, ma verso cui si cammina.
Non è un’attesa passiva, ma un movimento: un intento, andare incontro, aprirsi. Proprio come quella mano che lascia andare e, nel farlo, crea un ponte invisibile.