Dal diario di bordo di Alessia Moricci
Se “un buon libro ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”, come sostiene Daniel Pennac, una moltitudine di libri, un’intera biblioteca può cambiarti la vita. Questa frase descrive efficacemente quello che è stato il mio lungo rapporto con la Biblioteca comunale di Ladispoli “Peppino Impastato”, non solo perché vi ho prestato servizio 13 lunghi anni.
Ricordi della prima biblioteca comunale di Ladispoli
La mia prima memoria relativa a questo luogo risale alla metà degli anni 80, quando la Biblioteca Comunale era collocata al centro della città, sul viale principale, ed io frequentavo i primi anni di Liceo. Inaugurata il 25 aprile 1980, inizialmente constava di poco più di mille volumi, frutto di donazioni, una sede non grande in un luogo di passaggio vicino alla stazione, ed il personale tutto giovane, di 5 elementi.
Del mio approccio da giovane utente ricordo la sensazione di promesse e aspettative provata di fronte ai ripiani pieni di libri, i giornali dell’emeroteca consultabili liberamente, i volumi colorati per bambini, il profumo della carta ed il primo libro preso in prestito, “La locandiera” di Carlo Goldoni, un’edizione tascabile degli Oscar Mondadori. Un ricordo va ai bibliotecari di allora, gli stessi che avrei avuto molti anni dopo come colleghi: Rino Di Girolamo, che mi fece quel primo prestito, Marina Panunzi, Bruna Panunzi, Rossella Tucci, i “pionieri” di quella meravigliosa avventura che è stata la nascita della prima Biblioteca comunale a Ladispoli. Non vi erano librerie all’epoca a Ladispoli, e io subivo il fascino magnetico di un luogo dove invece i libri erano molti, scelti con cura su tutto lo scibile, consultabili liberamente e si potevano addirittura prendere in prestito.
La Biblioteca “Peppino Impastato” oggi
Da allora sono trascorsi 39 anni, la biblioteca ha cambiato sede due volte, si è trasferita dapprima in via Milano dove ha trascorso 13 anni e successivamente, dal 10 maggio 2003 in via Caltagirone. La nuova sede, posta in un edificio grande e luminoso è disposta su due piani, con una grande e luminosa sala lettura, comprende una sala ragazzi, una sala universitaria e una sala conferenze da 90 posti. L’aspetto pionieristico dei primi anni Ottanta è un lontano ricordo: oggi ci troviamo di fronte una biblioteca che marcia secondo parametri moderni per acquisizioni e servizi, con oltre 10.000 iscritti e circa 53.000 documenti.
La biblioteca fa parte del Sistema Bibliotecario Ceretano-Sabatino che include oggi altre 9 biblioteche del comprensorio, con cui avvengono collaborazioni e scambi di progetti. Il suo patrimonio librario e audiovisivo è consultabile on-line attraverso l’Opac della Regione Lazio ed il catalogo SBN. Sono a disposizione dell’utenza le seguenti sezioni specializzate: storia e documentazione locale, testi e manuali per l’università, ambiente, mafia, scaffale interculturale, videoteca, libri antichi e sezione ragazzi. È una delle otto Biblioteche del Mondo promosse dall’ex Provincia di Roma ed è anche Biblioteca contro le Mafie, essendo stata scelta dalla Regione Lazio a partecipare insieme ad altre Biblioteche al progetto “Biblioteche contro le mafie”. Dal 20 Febbraio 2010 è stata intitolata a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.

Il mio lavoro in biblioteca
Ho continuato a frequentare la Biblioteca di Ladispoli durante gli anni dell’Università, anche come luogo di studio. Nel 2005 sono entrata nello staff della Biblioteca, dapprima come volontaria con una borsa lavoro, successivamente dal 2011 ho avuto un contratto a tempo determinato, rinnovato fino a dicembre 2018. Impossibile elencare tutte le iniziative organizzate e i ricordi che ho maturato in tutti questi anni. Posso comunque affermare che gli anni trascorsi nella Biblioteca di Ladispoli sono stati non solo formativi professionalmente ma anche umanamente, grazie all’incontro con colleghi meravigliosi, disponibili e comprensivi; ricordo con affetto anche coloro che sono subentrati in un secondo tempo, Elisabetta Matticoli, Valentina Rossi, Raffaele Autullo, Rita Peirani, ed i volontari: Renata, Bruno, Matteo e Sandro.
Proprio in questi giorni di fine settembre ed inizio ottobre del 2019, tre degli storici bibliotecari hanno raggiunto la pensione.
La Direttrice Marina Panunzi, mia mentore in tutti questi anni, che ha guidato con passione e determinazione una struttura divenuta un punto di riferimento culturale nel territorio, lettrice forte e persona sensibile, esempio di dedizione e professionalità, una lezione che difficilmente dimenticherò. Rino Di Girolamo, da cui ho appreso le prime nozioni di classificazione decimale Dewey, un amante del buon cibo, dei vini e della poesia, la cui ironia è stata utile nei momenti difficili. Elisabetta Matticoli, arrivata in biblioteca nel 2010, che ricorderò per la sua gentilezza, umanità e pazienza, virtù necessarie per ogni buon bibliotecario.
Se volete conoscere meglio la storia della Biblioteca Comunale di Ladispoli, consiglio di fare un giro tra i suoi scaffali, perché sicuramente i tanti libri che li affollano racchiudono una parte del cuore e dell’anima dei bibliotecari che li hanno selezionati e per tanti anni custoditi con amore. Sono felice di aver contribuito anche io a tutto ciò.
Biblioteca Comunale “Peppino Impastato”
Via Caltagirone, Ladispoli
contatti: 06 99231672-675-676 ladispoli@bibliotechesbcs.eu
Da qui puoi entrare nel catalogo del sistema bibliotecario Ceretano Sabatino e utilizzare il tasto ricerca per trovare ciò che desideri