Perdersi

All’inizio
l’essere umano inizia a camminare.
Viaggiamo attraverso lo spazio,
eppure non siamo altro che
viaggiatori nel tempo.

Siamo
tutto ciò che
abbiamo perso.
Siamo
tutti quelli che
abbiamo perso

Dov’è che mi perdo?
Anche oggi
accade,
mi perdo. Accade continuamente

mi perdo.

Ci perdiamo
in una geografia,
nella giornata che va di fretta,
in un momento.
Ci perdiamo nel cambiamento che
arriva fra capo e collo e spezza la linea di
questo paesaggio interiore.

Ci perdiamo al bivio,
nelle scelte,
in una strada dell’infanzia
nella pioggia,
in autostrada, in un giardino
nei profumi di un viagggio, quello della vita.
Negli odori e nella puzza,
aggrappati a una sensazione,
ci si perde in un bicchiere,
che sia d’acqua o di vino;
ci si perde nel tempo che tutto porta via.
Si srotola il filo dei giorni e
ogni giorno è un viaggio che non conosco,
in cui mi sorprende
un instante

Perdersi racchiude una collezione di istanti.
Perché quando ti perdi,
la mappa è lì davanti a te,
solo che all’improvviso
è solo un incrocio di linee senza senso.
Sono le sensazioni, le nostre emozioni e
esperienze dell’adesso
ciò che fanno
il qui e ora in cui riconoscersi.
Allora naso, bocca, orecchie, occhi
sesto e settimo sensi
si trasformano nelle strade
dove siamo vivi
adesso.

Quando ti perdi è adesso,
l’attimo del momento presente.
Lì non esiste passato, non c’è futuro.
La memoria diventa l’oggi
di un ricordo
che si fa
presenza

Perdersi è un gioco di geografie che vivono momento per momento,
una stagione dopo l’altra
noi appesi al filo della nostra coscienza.
Una valigia di istanti che si sovrappongono e ci portiamo dietro,
Perché quando ci perdiamo
il nostro senso dell’orientamento si confonde
scambiamo le tracce inciampiamo nei passi
e poi accade, all’improvviso
vediamo
tutta questa bellezza,
una somma di flash
emozioni
dettagli.

Quello che era grande diventa piccolo
come una formica
il piccolo grande,
il mondo visto in volo dall’ala di un uccello.
Niente altro che flash scomposti,
in cui il dove si sovrappone al quando.

All’inizio
l’essere umano inizia a camminare.
Passo dopo passo,
ci lasciamo alle spalle ciò che è già accaduto
la strada da dove siamo venuti,
ci lasciamo alle spalle il passato.
Passo dopo passo, andiamo
alla scoperta dei nuovi territori che
disegniamo in quello spazio di immaginazione che
chiamiamo futuro
Viaggiamo attraverso lo spazio,
eppure non siamo altro che
viaggiatori nel tempo.

Passo dopo passo,
lasciamo indietro
ciò che è stato,
sospeso nella memoria, cancellato dal passaggio
in pericolo di oblio. Eppure, sempre
siamo
tutto ciò che
abbiamo perso.
Siamo
tutti quelli che
abbiamo perso.

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