È da ieri che prendo, poso, riprendo in mano questo piccolo libro: “L’alfabeto dei sentimenti”. Un Abecedario dei sentimenti fatto di poesia, quella di Janna Cairoli, e di illustrazioni, quelle di Sonia MariaLuce Possentini, edito da Fatatrac.
Ognuno ha le sue manie quando ha in mano un libro.
La mia è di andarne a guardare le dediche. Aprendo questo scrigno ho trovato:
‘A Rosa, l’immagine della gioia.’ J.C.
‘Alle persone conosciute durante il terremoto in Emilia, la mia terra, che mi hanno insegnato il coraggio di un nuovo alfabeto.’ S.M.L.P.
E poi, continuando a muovere le dita tra le pagine-tesoro, lettere che diventano parole e immagini preziose nel mentre che si passano il testimone… A more, B atticuore, C uriosità, D olore, E goismo, F retta, G elosia, l’importanza della H, I dentità, L ibertà, M emoria, N ostalgia, O dio, P aura, Q uiete, R abbia, S olitudine, T ristezza, U guaglianza, V igliaccheria, Z itto. Beh, sarebbero tutte da condividere ma scelgo quella che più mi risuona in questo momento:
L ibertà
Foglia dopo foglia
maglia dopo maglia
mi spoglio.
Un brivido mi toglie
il fiato
l’acqua mi accoglie
e nuoto
Come non ho mai nuotato.
Libero mi sento
e urlo nel vento
*Ci sono due formati, per mani piccole e per mani grandi, e nella versione carte in tavola. Cercatelo nelle librerie, che riapriranno piano piano, e, chissà quando, nelle biblioteche.
Biblioteche del mondo, di cosa si tratta? Biblioteche del mondo è un progetto interculturale di promozione della lettura nei comuni di Anzio, Bracciano, Mazzano, Fiumicino, Ladispoli, Lanuvio, Tivoli, Zagarolo.
L’iniziativa nasce con l’intenzione di favorire l’integrazione tra le diverse culture. Le biblioteche civiche diventano luoghi dove investire nella promozione delle politiche interculturali, in grado di partecipare allo sviluppo di reti sociali e culturali capaci di facilitare e rendere possibile l’incontro e lo scambio con e tra gli immigrati nel territorio provinciale.
Al momento fanno parte della rete delle Biblioteche del mondo: Biblioteca di Ladispoli in via Caltagirone
Biblioteca di Bracciano nella sede della Biblioteca comunale di Piazza dei Pasqualetti
Biblioteca di Lanuvio, sede di Villa Sforza Cesarini
Biblioteca di Mazzano Romano
Biblioteca di Tivoli, sede di Palazzo Coccanari
Biblioteca di Anzio, sede di Villa Adele
Biblioteca di Fiumicino, sede di Villa Guglielmi
Biblioteca di Zagarolo
Fra gli obiettivi del progetto Biblioteche del mondo:
– creare nel territorio provinciale condizioni favorevoli al dialogo e alla conoscenza reciproca tra culture, per migliorare la coesione sociale e la qualità della vita;
– rispondere alle trasformazioni demografiche del territorio- provinciale attraverso azioni e progetti anche a carattere culturale che contribuiscano a diffondere un approccio razionale a problemi reali, migliorare i comportamenti, proporre buone pratiche interculturali;
– far partecipare il circuito delle biblioteche civiche a processi di formazione continua per l’acquisizione di nuove competenze e capacità;
– promuovere la lettura e sviluppare la capacità di progettazione culturale delle biblioteche sui temi dell’intercultura.
Lo scaffale interculturale
Una delle iniziative del progetto, il cui protocollo d’intesa è stato firmato nel 2009, prevede la creazione degli scaffali interculturali, destinati alla raccolta di libri, periodici e materiale audiovisivo a carattere interculturale. Lo Scaffale interculturale si compone di un primo nucleo di circa 200 libri e materiali multimediali: non è lo stesso per tutte le biblioteche, ma si basa sulle risorse presenti nelle diverse realtà locali. Negli scaffali interculturali sono presenti testi di narrativa contemporanea con classici e bestsellers in diverse lingue; “Libri ponte”, testi bilingui per conoscersi meglio; Scritture e storie dell’immigrazione, oltre a fiabe, leggende e racconti per bambini, ragazzi, adolescenti; articoli di attualità, strumenti e guide per l’apprendimento dell’italiano, orientamento nei servizi e aggiornamento sulle normative, riviste in lingua, saggi, ricerche; libri di arte e cultura, attività per il tempo libero, video e documentari.
Attività di intercultura
La mostra bibliografica itinerante “Cosi vicine, cosi lontane: tate, colf e badanti” è dedicata alle donne (sì, per la maggior parte, anche se non unicamente, si tratta di donne) che hanno lasciato la loro casa natale e in Italia svolgono il mestiere di caregiver, a stretto contatto con bambini, anziani e malati.
Un’ulteriore iniziativa è dedicata alle seconde generazioni. Laboratori di scrittura creativa e produzioni multimediali le proposte di Rete G2, con sede a Roma, associazione nazionale fondata da figli di immigrati e rifugiati nati e cresciuti in Italia.
Se “un buon libro ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”, come sostiene Daniel Pennac, una moltitudine di libri, un’intera biblioteca può cambiarti la vita. Questa frase descrive efficacemente quello che è stato il mio lungo rapporto con la Biblioteca comunale di Ladispoli “Peppino Impastato”, non solo perché vi ho prestato servizio 13 lunghi anni.
Ricordi della prima biblioteca comunale di Ladispoli
La mia prima memoria relativa a questo luogo risale alla metà degli anni 80, quando la Biblioteca Comunale era collocata al centro della città, sul viale principale, ed io frequentavo i primi anni di Liceo. Inaugurata il 25 aprile 1980, inizialmente constava di poco più di mille volumi, frutto di donazioni, una sede non grande in un luogo di passaggio vicino alla stazione, ed il personale tutto giovane, di 5 elementi.
Del mio approccio da giovane utente ricordo la sensazione di promesse e aspettative provata di fronte ai ripiani pieni di libri, i giornali dell’emeroteca consultabili liberamente, i volumi colorati per bambini, il profumo della carta ed il primo libro preso in prestito, “La locandiera” di Carlo Goldoni, un’edizione tascabile degli Oscar Mondadori. Un ricordo va ai bibliotecari di allora, gli stessi che avrei avuto molti anni dopo come colleghi: Rino Di Girolamo, che mi fece quel primo prestito, Marina Panunzi, Bruna Panunzi, Rossella Tucci, i “pionieri” di quella meravigliosa avventura che è stata la nascita della prima Biblioteca comunale a Ladispoli. Non vi erano librerie all’epoca a Ladispoli, e io subivo il fascino magnetico di un luogo dove invece i libri erano molti, scelti con cura su tutto lo scibile, consultabili liberamente e si potevano addirittura prendere in prestito.
La Biblioteca “Peppino Impastato” oggi
Da allora sono trascorsi 39 anni, la biblioteca ha cambiato sede due volte, si è trasferita dapprima in via Milano dove ha trascorso 13 anni e successivamente, dal 10 maggio 2003 in via Caltagirone. La nuova sede, posta in un edificio grande e luminoso è disposta su due piani, con una grande e luminosa sala lettura, comprende una sala ragazzi, una sala universitaria e una sala conferenze da 90 posti. L’aspetto pionieristico dei primi anni Ottanta è un lontano ricordo: oggi ci troviamo di fronte una biblioteca che marcia secondo parametri moderni per acquisizioni e servizi, con oltre 10.000 iscritti e circa 53.000 documenti.
La biblioteca fa parte del Sistema Bibliotecario Ceretano-Sabatino che include oggi altre 9 biblioteche del comprensorio, con cui avvengono collaborazioni e scambi di progetti. Il suo patrimonio librario e audiovisivo è consultabile on-line attraverso l’Opac della Regione Lazio ed il catalogo SBN. Sono a disposizione dell’utenza le seguenti sezioni specializzate: storia e documentazione locale, testi e manuali per l’università, ambiente, mafia, scaffale interculturale, videoteca, libri antichi e sezione ragazzi. È una delle otto Biblioteche del Mondo promosse dall’ex Provincia di Roma ed è anche Biblioteca contro le Mafie, essendo stata scelta dalla Regione Lazio a partecipare insieme ad altre Biblioteche al progetto “Biblioteche contro le mafie”. Dal 20 Febbraio 2010 è stata intitolata a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
La nuova sala ragazzi della Biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli
Il mio lavoro in biblioteca
Ho continuato a frequentare la Biblioteca di Ladispoli durante gli anni dell’Università, anche come luogo di studio. Nel 2005 sono entrata nello staff della Biblioteca, dapprima come volontaria con una borsa lavoro, successivamente dal 2011 ho avuto un contratto a tempo determinato, rinnovato fino a dicembre 2018. Impossibile elencare tutte le iniziative organizzate e i ricordi che ho maturato in tutti questi anni. Posso comunque affermare che gli anni trascorsi nella Biblioteca di Ladispoli sono stati non solo formativi professionalmente ma anche umanamente, grazie all’incontro con colleghi meravigliosi, disponibili e comprensivi; ricordo con affetto anche coloro che sono subentrati in un secondo tempo, Elisabetta Matticoli, Valentina Rossi, Raffaele Autullo, Rita Peirani, ed i volontari: Renata, Bruno, Matteo e Sandro.
Proprio in questi giorni di fine settembre ed inizio ottobre del 2019, tre degli storici bibliotecari hanno raggiunto la pensione.
La Direttrice Marina Panunzi, mia mentore in tutti questi anni, che ha guidato con passione e determinazione una struttura divenuta un punto di riferimento culturale nel territorio, lettrice forte e persona sensibile, esempio di dedizione e professionalità, una lezione che difficilmente dimenticherò. Rino Di Girolamo, da cui ho appreso le prime nozioni di classificazione decimale Dewey, un amante del buon cibo, dei vini e della poesia, la cui ironia è stata utile nei momenti difficili. Elisabetta Matticoli, arrivata in biblioteca nel 2010, che ricorderò per la sua gentilezza, umanità e pazienza, virtù necessarie per ogni buon bibliotecario.
Se volete conoscere meglio la storia della Biblioteca Comunale di Ladispoli, consiglio di fare un giro tra i suoi scaffali, perché sicuramente i tanti libri che li affollano racchiudono una parte del cuore e dell’anima dei bibliotecari che li hanno selezionati e per tanti anni custoditi con amore. Sono felice di aver contribuito anche io a tutto ciò.
Biblioteca Comunale “Peppino Impastato”
Via Caltagirone, Ladispoli
contatti: 06 99231672-675-676 ladispoli@bibliotechesbcs.eu
Da qui puoi entrare nel catalogo del sistema bibliotecario Ceretano Sabatino e utilizzare il tasto ricerca per trovare ciò che desideri
Ogni volta che mi capita, abbastanza spesso per fortuna, di varcare la soglia della Biblioteca “Gino Pallotta” di Fregene, sento di fare una cosa buona e giusta, buona per me, perché posso partecipare ad eventi culturali sempre di notevole spessore, che mi arricchiscono umanamente ed intellettualmente, e giusta perché la Biblioteca si trova in una villa confiscata ad un boss, per cui mi vengo a trovare in un luogo in cui Cultura e Legalità hanno preso il posto della mafia, e questa è un vittoria per tutti.
La Biblioteca “Gino Pallotta” si trova a Fregene in Via della Pineta, la strada che, per chi arriva nella cittadina, conduce direttamente al mare, da cui dista meno di un kilometro. L’edificio in cui è collocata, come dicevo, è una villa di 250 mq, circondata da un ampio giardino e disposta tutta su un piano.
Quando nasce la Biblioteca “Gino Pallotta” di Fregene?
La Biblioteca nasce nel 1995 da un gruppo di amici appassionati di lettura e viene intitolata a Gino Pallotta, giornalista ideatore del premio culturale “Premio Internazionale Fregene di Giornalismo, Letteratura e Divulgazione scientifica”. Il fondo originario, di 900 libri, comprende una copia di tutti i volumi ricevuti dalla Segreteria del Premio Fregene durante la sua attività. In origine ha sede all’interno di un villino liberty su due piani, situato all’ingresso di Fregene. A gestirla sono un gruppo di volontarie e volontari, che imparano ad amministrare la struttura e a catalogare, a fare il prestito, implementare la collezione di libri e a instaurare rapporti professionali con gli utenti.
Nel 2010 si costituisce la “Associazione Culturale Biblioteca Gino Pallotta di Fregene”. Nel frattempo, grazie alle donazioni librarie di soci ed utenti, il patrimonio si incrementa sempre di più e il numero di Bibliotecari volontari raggiunge le 12 unità. Quattro Bibliotecarie si iscrivono al corso online e conseguono l’attestato di BiblioFaD, organizzato da BAICR cultura della relazione e Biblionova società cooperativa. Grazie ad esso, le Bibliotecarie possono procedere alla catalogazione dei libri in sbn web. Nel 2010 si avviano anche le procedure per l’adesione della Biblioteca al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) e l’inserimento nel Polo Comune di Roma (RMR).
Dalla Banda della Magliana a Casa della Cultura
Nel 2016 il Comune di Fiumicino destina un’abitazione sequestrata ad un esponente della criminalità organizzata, (Giuseppe De Tommasi, ex Banda della Magliana) a “Casa della Cultura”, e decide di ospitarvi la nuova sede della Biblioteca, che viene inaugurata dopo un opportuno restauro nell’aprile dello stesso anno. Anche dopo il trasferimento, tutto lo staff della Biblioteca continua ad operare a titolo volontario e gratuito, con grandi meriti e ottimi risultati. Configurata come Biblioteca di pubblica lettura, la Biblioteca “Gino Pallotta” è divenuta un punto di riferimento culturale di rilievo nel territorio di Fiumicino, con un patrimonio librario di circa 20.000 volumi accessibili a tutti, previa iscrizione gratuita.
Da maggio 2019 la Biblioteca Gino Pallotta di Fregene è diventata plastic-free: le Bibliotecarie hanno deciso di aderire alle nuove norme europee, da attuare entro il 2021, per contrastare la diffusione dei 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa, acquistando stoviglie compostabili e biodegradabili per i consueti spuntini allestiti al termine degli eventi.
Tra i molti eventi che la Biblioteca ha ospitato, ricordo in particolare la presenza di Dacia Maraini, Lia Levi, Biancamaria Frabotta, Federica Angeli, Marcello Teodonio, Giovanni Tizian, Ritanna Armeni, e le affollatissime conferenze di storia dell’Arte di Sandro Polo.
Per concludere questo viaggio a Fregene, vi mostro un video di promozione della lettura a cura della Biblioteca Pallotta.
Il patrimonio della Biblioteca “Gino Pallotta” di Fregene
Sono circa 20.000 i volumi disponibili nella biblioteca, con sezioni specializzate sulle tematiche relative a: Arte, Storia, Saggistica, Narrativa, Libri per bambini e adolescenti
Prestiti: media annuale di circa 15.000 documenti
Eventi: 40 eventi annuali, circa, fra cui: presentazioni di libri alla presenza dell’autore, eventi musicali, mostre, proiezioni di film, corsi a tema (fra cui lezioni di bridge). Alcuni sono organizzati in collaborazione con il Comune di Fiumicino e/o con Associazioni culturali, Artisti, ecc.
Tra le iniziative organizzate vi è il concorso letterario “Scrittori di classe” riservato agli alunni delle scuole medie del territorio (8 edizioni). Il Premio consiste nella pubblicazione di un libro con i 20 componimenti migliori e 100 euro da spendere in libri ad ogni vincitore. Il Concorso prevede inoltre l’elaborazione di un disegno: il migliore sarà l’immagine della copertina del libro.
Biblioteca “Gino Pallotta” di Fregene: organigramma
Direttrice: Federica Ricci Del Riccio
Consiglio Direttivo: Presidente Giovanni Bandiera, Vice Presidente Marina Pallotta, Tesoriere Filippo Gammarelli, Segretaria Laura Battisti. Membri : Silvana Boscolo, Silvana Nardelli
Bibliotecarie: Laura Battisti, Silvana Boscolo, Giovanna Di Maio, Patrizia Ercolani, Regina Filippi, Silvana Nardelli, Pia Natalini, Donatella Narder, Giulia Manca di Mores, Anna Maria Paccasassi, Marina Pallotta, Federica Ricci Del Riccio.
Biblioteca “Gino Pallotta” di Fregene: orari
da lunedì a sabato 17.00 > 19.30 orario estivo (1 giugno – 15 settembre)
giovedì 9.30 > 12.30
da lunedì a sabato 16.00 > 19.00 orario invernale (16 settembre – 31 maggio)
giovedì 9.30 > 12.30
La Biblioteca “Gino Pallotta” si trova in Viale della Pineta 140 a Fregene.
Contatti: 06\65210745 – 06\65210744; bibliofregene@libero.it
Puoi trovare ulteriori informazioni sul sito web della biblioteca Pallotta
Che cosa fa nella vita Alessia Moricci?
Sono una bibliotecaria e mi interesso non solo di libri e promozione della lettura, ma di cultura a 360°. Amo visitare mostre, musei, ascoltare la musica, il teatro, il cinema, da alcuni anni partecipo come organizzatrice al cineforum “Cnema per noi”, dell’Associazione culturale “L’Albero” di Maccarese. Partecipo spesso alle iniziative presenti sul territorio, da Santa Marinella, a Cerveteri, Ladispoli e Fiumicino. Durante gli incontri, che spesso hanno luogo in biblioteche, mi piace farmi trascinare in altri mondi attraverso le parole sapienti degli autori, artisti e relatori. Credo nel potere “terapeutico” delle parole e nella bellezza, che ci salva costantemente ogni giorno dalle brutture di questo mondo, basta ascoltare.
Ogni viaggio inizia da un punto di partenza diverso da quello precedente
di Daniela Lamponi
Questo diario di bordo ha avuto inizio dal desiderio condiviso di tre amiche di visitare il Piccolo Museo del Diario a Pieve Santo Stefano (AR). Così una mattina di giugno, lasciandoci alla spalle il Lago di Bracciano, siamo partite.
Prima tappa: Anghiari, conosciuta per la famosa battaglia che vi ebbe luogo nella metà del 400 coinvolgendo il Ducato di Milano e la coalizione formata dalla Repubblica di Firenze, Venezia e dallo Stato Pontificio. La battaglia fu vinta dai Fiorentini. Leonardo ne realizzò una pittura murale per Palazzo Vecchio a Firenze che rovinandosi con il tempo fu ricoperta dall’affresco di Vasari raffigurante La battaglia di Marciano della Chiana. Ad Anghiari ha sede la Libera Università dell’Autobiografia (http://lua.it/) fondata da Duccio Demetrio e Saverio Tutino, ma di questa e della sua biblioteca comunale, chissà, forse ve ne parlerò in un futuro non ben identificato.
Assurdità o sacrosanta verità?
Quando sono in movimento, tra i primi luoghi che vado a cercare in un posto nuovo c’è la sua biblioteca. Per alcuni può risultare un’assurdità e per altri una sacrosanta verità. Una biblioteca ci dice molto di cosa accade in un territorio, di come si muove quella che definisco ‘la Cultura dal basso’ e del valore che l’Amministrazione le riconosce. La Biblioteca Comunale di Pieve non mi ha potuto accogliere perché chiusa per ferie: spero di poterci ripassare a settembre in occasione del Premio Pieve 2019.
Bacheca Biblioteca Comunale di Pieve
‘Io posso darle un risarcimento: la memoria storica nazionale’
Pieve Santo Stefano dopo le esplosioni delle mine collocate dai tedeschi
La storia che sto per raccontarvi è fatta di persone, circa 8.200, delle loro vite e delle loro emozioni e come è ovvio che sia, una storia del genere difficilmente potrà essere dimenticata… almeno da me. La premessa è che Pieve trovandosi nella zona della Linea Gotica fu pressoché rasa al suolo dai tedeschi durante la II Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto, del passato rimanevano due chiese e una parte del palazzo pretorio.
Era il 1984 quando Saverio Tutino, giornalista e scrittore, e Pietro Minelli, Sindaco, si incontrarono a Pieve. Giacomo Benedetti, referente Piccolo Museo, una sorta di Caronte che ci ha traghettato per circa 1 ora e mezzo tra cassetti, foto, lenzuola, voci, vite, riferendosi a questo incontro ci ha raccontato che Saverio disse: “Sindaco, Pieve ha completamente perso la memoria. Io, se vuole, posso darle un risarcimento e il risarcimento è la memoria storica nazionale.” Il Sindaco Minelli accettò la proposta, riuscendo a vederne il significato profondo, lasciando i suoi uffici al Museo e diventando una sorta di Sindaco ‘itinerante’. Da quell’incontro è nato l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.
Mentre ascoltavo questo aneddoto non ho potuto fare a meno di immaginare questi due uomini che la vita aveva fatto ritrovare, a quello che le loro scelte hanno significato per la memoria dell’Italia, alla forza della loro visione e al loro coraggio.
Piccolo museo del Diario
Benvenuti al Piccolo Museo del diario
“Il Piccolo museo del diario è un intenso percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l’Archivio Diaristico Nazionale e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva. Un percorso museale che accoglie il visitatore in maniera coinvolgente e innovativa e lo conduce per mano attraverso le scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito.”
Visitare il Piccolo Museo è stato come trovare un tesoro racchiuso in migliaia di pagine e non solo (v. Clelia Marchi, 1912-2006, che scrisse su un lenzuolo matrimoniale). E’ un tesoro fatto di vite, di emozioni, di verità.
Parete con cassetti che contengono storie
La memoria storica arriva senza filtri, senza censura. E durante la visita le storie prendono vita davanti allo spettatore. Aprendo cassetti si inizia ad ascoltarne il racconto oppure a vederne i protagonisti come se tutto fosse sospeso nel tempo e nello spazio.
Vincenzo Rabito autore di Terra Matta, ed. Einaudi
La storia di Vincenzo Rabito (1899-1981) è sicuramente una di quelle che restano impresse e a lui è dedicata una stanza del Piccolo Museo. Siciliano semi-analfabeta, ad un certo punto della sua esistenza prese una macchina da scrivere ed iniziò a ritrovare le fila della sua vita. Una vita senza spazi… le parole sono scritte consecutivamente, una catena di caratteri che si inseguono sui fogli. Il suo diario è stato poi ritrovato dai familiari e pubblicato da Einaudi.
Premio Pieve
“Cercate nelle soffitte e nei cassetti i carteggi d’amore dei nonni, le lettere d’emigrazione, i taccuini dalle trincee di guerra, il diario di un vecchio antenato, inviateci le pagine personali che avete scritto durante la vostra vita, le memorie autobiografiche di eventi passati, ma anche i vostri diari intimi giovanili: raccoglieremo questo materiale in una sede pubblica e lo metteremo a disposizione delle generazioni future. Naturalmente cerchiamo documenti autentici, non rielaborati né corretti da altri. Gli scritti inediti che perverranno entro il 15 gennaio di ogni anno potranno anche partecipare gratuitamente alla selezione del Premio Pieve che prevede per il vincitore un premio in denaro e la pubblicazione con l’editore Terre di mezzo.”
La 35esima edizione si terrà dal 12 al 15 settembre 2019.
All’interno del Museo è disponibile la biblioteca della fondazione dove è possibile trovare tutti i diari pubblicati fino ad oggi.
Perché no
Se ti è venuta voglia di: partire per Pieve, partire per Pieve con i tuoi alunni, inviare il tuo diario, inviare lo scritto di tuoi familiari ritrovato in un cassetto o dentro un materasso, condurre delle ricerche, sostenere questo progetto con una donazione, qui troverai tutte le info per approfondire
Le Biblioteche Scolastiche rappresentano uno scrigno pieno di preziosi per le scuole che ne dispongono. Ecco la storia di come è nata la Biblioteca della Scuola dell’Infanzia Statale dell’I.C. San Francesco di Anguillara S.
Dal diario di bordo di Carla Sperti
Il 17 febbraio del 2017 dopo aver letto un discorso con molta emozione, ho appeso una targa sulla quale era impressa questa data, tagliato il nastro e poi finalmente tutti i bambini della scuola dell’infanzia sono entrati nella loro nuova biblioteca scolastica che pochi mesi prima era una stanza abbandonata con tanti libri nelle scatole e qualche cartellone sulle pareti. Con la collaborazione di tutte le colleghe abbiamo procurato delle cassette della frutta, le abbiamo pitturate e le abbiamo fissate al muro. Il passo successivo e’ stato catalogare i 200 libri presenti in un file excel sul computer; abbiamo appeso altri cartelloni realizzati dai bambini sulle fiabe; una collega ha riportato una filastrocca su una parete.
Le farfalle sono come i libri…
Abbiamo attaccato delle farfalline per rendere l’ambiente piu’ allegro e perche’le farfalle alla fine sono come i libri: sono colorate, piccole o grandi e … hanno le ali che ti permettono di volare!
Un libro per emozionarci
Il progetto prende il titolo: “Un libro per emozionarci” perche’ quest’anno il tema della programmazione riguarda le emozioni. Una collega in pensione, Margherita, tutti i mercoledi’ si occupera’ del reso e del prestito dei libri aiutandosi con un registro: affianco al nome del bambino ci sara’ un pallino rosso quando portera’ il libro a casa e un pallino verde quando lo riportera’ a scuola.
Io e Margherita responsabili del progetto biblioteca
Il progetto e’ piaciuto ai bambini e viene riproposto anche l’anno successivo e quest’anno. I libri pian piano aumentano ne riceviamo in dono alcuni da un precedente concorso a cui la scuola aveva partecipato e altri ancora dalle colleghe e dalle mamme. Bisogna ampliare la biblioteca: una mamma architetto suggerisce di aggiungere altre cassette in basso per dare consistenza all’intera struttura. Arrivano altre cassette, le pitturano i bimbi e anche i nuovi libri trovano spazio.
Iniziano le visite!
Viene a trovarci la bibliotecaria Daniela Pani dalla Biblioteca Comunale di Anguillara per delle letture ad alta voce, porta dei libri e ce ne regala altri! Per il Maggio dei Libri viene a trovarci la libraia Monica Rossi e ci legge storie sull’allunaggio.
La forza della biblioteca è data dagli esseri umani che la nutrono e che da essa traggono nutrimento
Patrimonio librario: 400!
Catalogati gli ultimi libri siamo a 400!! E ancora in futuro ci saranno altri incontri, altre avventure nella nostra piccola grande biblioteca scolastica. Puoi trovare altre informazioni sul sito I.C. San Francesco di Anguillara Sabazia
Che cosa fa nella vita Carla Sperti?
Dal 2015 docente di ruolo presso la scuola dell’infanzia Le Querce, zona Le Rughe, provincia di Roma, nel 2016 diventa docente presso la Scuola dell’Infanzia I.C. San Francesco plesso Anguillara Scalo (RM).
Docente responsabile del progetto ‘Un libro per emozionarci’ della biblioteca scolastica della scuola dell’infanzia Anguillara Scalo. Appassionata di libri e biblioteche.
La biblioteca di Giacomo Leopardi a Recanati ospita circa 20.000 volumi: i libri che la compongono sono stati collezionati da Monaldo Leopardi, padre del poeta, che insieme ai figli inizia l’opera di catalogazione, come ancora oggi attestano le antiche schede dove veniva registrata ogni opera.
Un buon libro è un compagno che ci fa passare dei momenti felici
Giacomo Leopardi
L’idea di Monaldo parte proprio da qui, uno spazio creato per i suoi figli: è per loro che va in cerca di libri, opere in cui ritrovare il sapere e i principi della conoscenza. Nel 1812 la raccolta si amplia a tal punto da indurre Monaldo a rende accessibile anche agli amici e ai cittadini recanatesi un luogo che sia di formazione, ispirazione e cultura.
“con grandi cure e dispendj, non solo per vantaggio e comodo dei [suoi] discendenti, ma ancora per utile e bene dei [suoi] concittadini Recanatesi”
La Biblioteca appare anche nel testamento di Monaldo ed è con queste parole che il fondatore spiega la cura e l’impegno di questo progetto, che vuole essere patrimonio per la comunità. Nel testamento specifica che “i Primogeniti pro tempore dovranno aprirla di quando in quando a comodo pubblico dei Cittadini, secondo la loro prudenza ed arbitrio.”
Oggi è possibile immergersi nell’atmosfera di questi luoghi e nella vita del poeta grazie a un’esperienza multimediale, Io nel pensier mi fingo, un percorso promosso da Casa Leopardi e realizzato con il contributo scientifico di Fabiana Cacciapuoti, leopardista esperta di autografia leopardiana e di Giancarlo Muselli. Attraverso le stanze ritroviamo echi di chi vi è passato: nello spazio risuonano le voci di chi ha vissuto ed è attraverso questo senso, l’udito, che la poesia diventa traccia da seguire, voce interiore che si trasforma in parola, acquistando potenza e vita. Ogni verso è un volo verso l’ignoto territorio dell’esplorazione di sé.
Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano, perché apre delle possibilità, non certezze… Perché non cerca la fine, ma va verso l’infinito
Giacomo Leopardi
Biblioteca, museo e casa di Silvia durante l’estate e la primavera sono aperti tutti i giorni, dalle 9 alle 18. Durante l’autunno e l’inverno dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alla 17.30.
Trovi tutte le informazioni sul sito Casa Leopardi a Recanati