La primavera del signor Kuroki
Il signor Kuroki era sposato con la signora Kuroki da cinquantasei anni.
Ma Yasuko Kuroki un giorno si ammala e nel giro di una settimana diventa cieca.
Cade nella depressione. La vita senza vedere il mondo perde il suo senso e la gioia.
Allora il signor Kuroki decide di trasformare il mondo per sua moglie.
Pianta alcuni semi di shibazakura, quello che in Europa chiamiamo muschio rosa, che del muschio non ha nulla se non l’effetto di una magica distesa di soffice colore. I nativi americani Mahuna usavano il “moss phlox”, che i botanici conoscono come “Phlox subulata” per curare i reumatismi.
È una pianta perenne, capace di sopravvivere tutto l’anno, anche d’inverno quando fa molto freddo perché è molto tenace. Ma è quando arriva la primavera che dà il meglio di sè. Allora, si sveglia e fa mille piccoli fiori. E ogni fiore parla. Sì, perché le piante non hanno parole uguali alle nostre.
L’alfabeto delle piante è fatto di colori e profumi. I piccoli fiori di shibazakura hanno un profumo dolce-dolce. E allora non importa se Yasuko Kuroki non può vedere il loro colore meraviglioso, lei si siede sulla panchina del suo giardino insieme al suo vecchio ragazzo, Toshiyuki Kuroki. E respira.
Quando arriva la primavera a Shintomi-cho, nella prefettura di Miyazaki in Giappone tutti vanno nel giardino dei signori Kuroki, negli anni la voce si è sparsa così tanto che arrivano tante e tante persone, anche dalle regioni vicine.
A RESPIRARE IL ROSA perché il bello di questi prati è che sono tutti rosa. È stato studiato che il colore rosa calma la mente, aiuta chi soffre di cuore, ci rende più ottimisti. Forse sarà per questo che associamo questo colore all’amore, all’amicizia, all’ottimismo e alle cose belle che ci fanno sorridere. Alla felicità.
Il signor Kuroki lo sa, la felicità per crescere ha bisogno di cura, pazienza. E tanto amore.