Teatro selvatico nasce da un’idea di Isacco Caraccio e Marta Maltese. È un luogo, ma anche un tempo: la dimensione in cui natura e memoria si intrecciano insieme a ispirazione, crescita, emozione. Perché fare teatro è dare corpo all’invisibile e svelare il visibile attraverso uno sguardo rinnovato.
Attraverso training e performance agli adulti vengono proposti percorsi di crescita personale ed espressiva, mentre per bambini e ragazzi dai 4 ai 17 il filo sottile della rete e andare verso nuove ispirazioni, non per sostituire bensì per integrare e arricchire l’incontro umano.
Le Fiabe di Ostara
Le Fiabe di Ostara sono online martedì e sabato tutto il giorno dalle 8 alle 22.
Ostara è Dea celtica ed equinozio di primavera.
L’inverno, duro e lungo, sta ormai svanendo, la Terra si sta svegliando dal suo sonno congelato ed è tempo di gioire della vita. Teatro Selvatico si sgranchisce, tutto si anima.
I tempi per l’uomo sono incerti: la natura riemerge rigogliosa e le famiglie costrette in casa.
Desideriamo offrire una porta d’accesso all’immaginazione, ai sogni, ai miti antichi e lo facciamo a partire dai primi giorni di primavera, connessi ai ritmi che la Natura ci suggerisce.
Rendiamo il terreno fertile per quando potrà avvenire l’incontro.
Quando nasce Teatro selvatico
Teatro Selvatico nasce nel 2018 di ritorno dalla Toscana, dopo due anni di percorsi teatrali nelle scuole per conto del Teatro Stabile di Grosseto. Tornati in Piemonte, la creazione di Teatro Selvatico, è partita da un ascolto di noi come esseri umani e come artisti…
Chi sono io? Cosa mi è naturale? In che contesto desidero far sviluppare la mia arte?
Abbiamo messo a servizio le nostre competenze, i nostri linguaggi, le nostre esperienze e parallelamente abbiamo continuato a formarci artisticamente. Da questi semplici presupposti è partito Teatro Selvatico, ma le domande e le risposte giungono attraverso il tempo e l’esperienza quindi siamo in continuo mutamento.
Con il tempo al collettivo si sono aggiunti nuovi membri e ad oggi Teatro Selvatico si carica di energie dal mondo del circo, teatro, danza, musica, fotografia e meditazione.
Il nostri incontri sono avvenuti quasi tutti durante esperienze teatrali in Toscana, Veneto, Liguria e Piemonte, donandoci l’opportunità di annusarci e conoscerci.
La sede fisica del Teatro Selvatico è immersa nei boschi e si trova nel Cuneese, dove vivono Marta e Isacco. Ad oggi i membri continuano le loro formazioni a Torino, Bologna e Padova. Grazie alla creazione di residenze artistiche temporanee, della durata di una settimana, gli attori si incontrano dando vita alla realizzazione di spettacoli e discussioni sull’andamento dei progetti.
Chi sono?
Isacco Caraccio inizia la sua formazione presso il Social Community Theatre Centre di Torino e presso l’Università del Sociale di Torino. Il suo percorso lo ha quindi portato a scoprire il Teatro Stabile di Grosseto per il quale ha lavorato come operatore teatrale nelle scuole di ogni ordine e grado come operatore specializzato nell’utilizzo di tecniche teatrali nei contesti educativi. I maestri che hanno ispirato e formato la sua identità artistica sono Giovanni Berretta della Compagnia teatrale Ordinesparso di Sarzana, Alessandro Sanmartin del Teatro di Lemming, Alessandro Gatto del Teatro Stabile di Grosseto, Alessandro Bois presso la APM Scuola di alto Perfezionamento teatrale di Saluzzo, Francesca Cinalli e Paolo De Santis della compagniaTecnologia Filosofica di Torino, Sista Bramini e Camilla Dell’Agnola della compagnia O Thiasos Teatro Natura di Roma, Carlo Massari della compagnia C&C company ed Eugenio Barba fondatore dell’Odin Teatret. Ha partecipato ad alcune pellicole cinematografiche: Una questione privata dei fratelli Taviani con Luca Marinelli,Il mangiatore di Pietre di Nicola Bellucci con Luigi Lo Cascio, Alien Food di Giorgio Cugno. Ha lavorato alla realizzazione di alcuni progetti audiovisivi tra cui video-tutorial sul teatro a fini socio-educativi in collaborazione con l’Università di Siena e Unicef teatro. Ha interpretato il soggetto di un videoclip musicale del musicista Bórmanus nel progetto Genius Loci.
Marta Maltese ha una formazione artistica che spazia dal mondo del circo, della danza a quello del teatro.In ambito circense dal 2015 studia la disciplina dell’acrobatica aerea.Si forma nell’ambito del teatro-danza e della danza contemporanea con la danzatrice Francesca Cinalli e con il musicista Paolo De Santis della compagnia Tecnologia Filosofica di Torino. Continua la sua formazione con Giovanni Berretta della compagnia Ordinesparso di Sarzana ed Alessandro Sanmartin del Teatro del Lemming. Altri maestri che hanno segnato il suo percorso artistico sono Sista Bramini e Camilla Dell’Agnola di O Thiasos – Teatro Natura e Domenico Castaldo della compagnia Labperm di Torino. Entra in contatto e si trasferisce in Toscana per il Teatro Stabile di Grosseto portando avanti percorsi formativi nelle scuole primarie di I° e II° grado in qualità di operatrice teatrale specializzata. Collabora con la scuola di danza Opificiodellarte – prodotti espressivi di Biella per la realizzazione di campi estivi teatrali rivolti a bambini. Ha partecipato come attrice alla pellicola cinematografica “Alien Food” del regista Giorgio Cugno e come danzatrice e attrice nel videoclip musicale del musicista Bórmanus nel progetto Genius Loci. Ha inoltre lavorato alla realizzazione di video-tutorial sul teatro educativo in collaborazione con l’Università di Siena e Unicef Teatro.
Qui trovi il sito ufficiale del Teatro selvatico

Il nostro lavoro esplora l’arte teatrale come mezzo attraverso il quale esprimere il profondo legame che esiste fra essere umano e natura.
I nostri progetti si sviluppano prevalentemente nelle aree di performance e di laboratori educativi-esperienziali.
Il fuoco di Teatro Selvatico è il contesto in cui si inserisce: sia le performance sia i laboratori vengono infatti sviluppati in natura, accompagnando lo spettatore/il bambino/la persona che a noi si affida in una dimensione intima e profondamente emotiva, capace di ridisegnare le prospettive con le quali esso si rapporta con l’ambiente e con la parte più profonda del suo stesso essere.Ci muoviamo e creiamo i nostri progetti attorno al desiderio di un’alternativa concreta alle tendenze di vita diffuse.
Scegliamo la natura come scenario per stimolare un istinto selvatico attento e intuitivo, per affidarsi meno alla mente e più ai sensi.
Al bambino che sono stato racconto questo segreto…
Io al piccolo me del passato direi che la vita ha tanto da mostrare, se hai voglia di guardarla con il giusto paio di occhi. Mi direi che le pietre preziose diventano più pure a forza di incontrarsi e scontrarsi tra loro, e che restando chiuso nella mia cameretta per paura degli altri non potrei mai raggiungere le potenzialità che il mio essere conserva
Alessio Lazzaro, circense di Teatro Selvatico
Febbraio 2020: Matteo Calautti di Teatro Selvatico parte per l’Indonesia insieme a un gruppo di praticanti buddisti discepoli di Lama Gangchen Rinpoche, sotto la guida di Lama Michel Rinpoche. La meta è l’isola di Java a Borobudur.
Borobudur è il nome dello Stupa-mandala considerato tra i più grandi e importanti al mondo, meta di numerosi pellegrinaggi condotti ogni anno da Lama Gangchen in persona e fortemente connessi alla pratica di autoguarigione tantrica con il tempio di Borobudur. Trent’anni fa lama Gangchen in questo luogo ebbe le potenti visioni che diedero vita alla trasmissione dell’antica pratica per come oggi è nota, un complesso di sapere già esistente dall’epoca di Buddha shakyamuni.
Grazie all’associazione “Help In Borobudur” Matteo è entrato in profonda sintonia con la natura del luogo e le persone che ve ne fanno parte. Durante il viaggio ha incontrato artisti come Yoyo, pittore di sogni, e Sony Santhosa, proprietario di un centro culturale pietra autocostruito.
Continuamente ti osservo e affino i miei sensi.
In cerca di segnali, di tracce, fiuto i pericoli delle creature che ti abitano.
Mi fondo con i tuoi prolungamenti pulsanti di vita e mi chiedo in quale luogo risieda il tuo cuore
Goccia dopo goccia il mio sudore scende e si mescola all’acqua del torrente. Vedo la mia fatica entrare e disperdersi in qualcosa di più ampio e direzionato
Ho iniziato teatro alle superiori e per me ha sempre rappresentato lo spazio-tempo in cui partire dal mio essere per indagare, soprattutto attraverso il corpo, nuove dimensioni e stati di presenza.
Finito il liceo ho frequentato un anno di scienze motorie, ma in breve ho sviato tornando alla ricerca teatrale. È stato naturale sceglierla perchè significava scegliere il luogo che più di tutti mi permetteva di essere me stessa.
E oggi, dove per gli artisti il futuro è incerto, è la “naturalezza” ad accompagnarmi attraverso le domande del
“è possibile vivere di arte?”
Marta Maltese
Desideri di viaggio:
abbiamo due progetti di viaggio nella scatola dei desideri!
I sogni all’orizzonte
Uno sono le storie d’Irlanda: è possibile affidarsi ad un’organizzazione che ti assegna un cavallo e ti fornisce di cartina geografica con i vari casolari per la sera e la notte disposti a fornirti di cibo e letto. Due settimane per attraversare l’Irlanda a cavallo alla scoperta della sua natura selvaggia e alla ricerca delle figure mitologiche che animano la sua terra. L’organizzazione ti attende all’ultima tappa!
L’altro nostro progetto, in via di sviluppo, sarebbe quello di accompagnarsi a una guida naturalistica per ripercorrere il sentiero di un branco di lupi e dall’esperienza far nascere un diario di viaggio.
Uno dei prossimi progetti sarà realizzato assieme all’AHMC, Albagnano Healing Meditation Centre, in provincia di Verbania, un luogo paradisiaco che dalla montagna si affaccia sul Lago Maggiore. L’obiettivo del progetto “Rigioire nel Tempo” é quello di fare incontrare il teatro con un altro linguaggio spirituale che da millenni è fonte di grande saggezza: gli insegnamenti, le pratiche e le meditazioni del buddismo tibetano.
Dieci giorni di completa immersione a contatto con esperti del settore teatrale e maestri spirituali di alto livello attraverso laboratori, performances e attività di ricerca per scoprire forze fisiche ed interiori ad oggi a noi nascoste.
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