Il coraggio di arrivare ultimi

Ecco, adesso guarda. Sì, ci sono due ragazze si abbracciano.

Perché?

Una è appena caduta, l’altra l’ha aiutata. Ma non è andata esattamente così. Stavano correndo, entrambe. Stavano correndo, tutte insieme, insieme ad altre che ci hanno messo mesi, anni per allenarsi. Il gruppo rallenta, una cade e il ginocchio fa molto male. Una ragazza si ferma, le appoggia una mano sulla spalla. Si ferma a guardarla negli occhi e chiedere: se le osservi bene lo senti, quel sussurro da viso a viso, va tutto bene? Non importa in quale lingua lo dici, si capisce.

Una ragazza cade. Fa tutto male, va tutto male. L’altra le dice, rialzati. E allora anche con il dolore lei si ricorda del perché si trova lì, di tutta la strada percorsa per arrivare fino a qui, oggi, adesso. Si rialza, zoppica. Corrono due ragazze, corrono sulla pista come fossero sole, sole in mezzo alla folla. Cade una ragazza. Ora è l’altra a soccorrerla. Non basta la parola, ci vuole un braccio. Perché a volte nella vita la lezione più difficile è imparare a avere fiducia: imparare a ricevere un sostegno, appoggiarsi su un braccio, fidarsi, chiedere e avere aiuto.

Due ragazze corrono. Corrono insieme sulla pista di una gara che ha perso il tempo. Il tempo non esiste più per loro, esiste solo la meta e ci arrivano insieme. Si abbracciano. Oggi hanno imparato qualcosa che non scorderanno mai più.

Come si chiamano? Chi è chi?

Non importa. Non importano i nomi. Una ragazza cade, sei tu. Una ragazza si ferma, sei tu. Sei tu che puoi fermare il tempo, sei tu che puoi andare oltre il dolore, sei tu che puoi aiutare ed essere aiutato, abbracciare ed essere abbracciato, aspettare ed essere aspettato. Non importa chi, l’altro siamo noi.

Tu che impari dai cartoni animati, purtroppo, troppo spesso, la sfida, a correre più forte, a essere vincenti, a fare gare per tutto, ricorda che, invece, nella vita qui fuori il vero coraggio è anche quello di fermarsi. Il vero coraggio è andare alla propria velocità. E arrivare ultimi, ma primi nella vittoria di un’umanità intera.

Abbey D’Agostino e Nikki Hamblin

La lezione più difficile della vita è fidarsi, in ogni possibile senso di questa parola. Fidarsi, che a volte significa correre in un altro modo e persino fermarsi. Fidarsi, ricevere. Fidarsi, e rilassarsi. Fidarsi e dare credito al tempo, alla vita, alle cose e alle persone

Se hai voglia di continuare a leggere…

La promessa di Tara

Dal Buddhismo la storia antichissima della dea Tara, una storia di resilienza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *