Che cos’è che ti fa sentire viv*?
C’è un confine a volte sottile ma comunque invariabile
fra noi e loro,
i nostri figli non sono noi, noi non siamo loro. Noi non siamo stati i nostri genitori.
Se dovessimo usare un modo forse potremmo provare con gli insiemi, come a scuola. Ecco, disegno un cerchio col pennarello e ci metto dentro quello che piace a me. A te cosa piace? A volte alle donne viene più difficile non solo dirlo ma addirittura ricordarlo a se stesse. Combattiamo contro secoli in cui per abitudine abbiamo guardato noi stesse attraverso gli occhi degli altri.
Sembra ovvio, poi succede che nella vita quotidiana ci si sovrapponga. Gli sport che amavi, lo stile dei pantaloni o l’hobby da imparare: guarda un po’ sono gli stessi che piacciono a te.. e a volte succede, ma dovremmo sempre starci attenti a queste sovrapposizioni.
In un mondo ideale ognuno di noi sarebbe chiamato a coltivare un progetto, studenti per tutta la vita perché in fondo non si smette mai di imparare. Il progetto potrebbe riguardare qualsiasi cosa e ovviamente crescere e cambiare negli anni perché tutta la nostra vita in fondo non è che un viaggio nel tempo.
I giapponesi lo chiamano ikigai. Ikigai significa all’incirca: ciò che ti mantiene in vita, ciò che accende il tuo entusiasmo e ti fa sentire viv*, con gli occhi brillanti e con passione.
Intanto qui l’estate si avvicina anche con un temporale ogni giorno; nei prati spuntano i papaveri e gli alberi hanno messo nuove foglie. Ecco, gli alberi saranno il mio punto di osservazione di questa nuova stagione; il suo invece, al momento, sono i cowboy… chissà se troveremo dei punti di contatto fra le storie delle praterie, dei boschi selvaggi e di chi per secoli le ha esplorate a cavallo.