Perdersi nell’Appennino tosco-emiliano

I posti da scoprire in una giornata di vagabondaggio…
Senza meta
andare,
alla scoperta
colazione con gnocco fritto e un cappuccino, come si usa fra le montagne emiliane.
Vecchi che bevono al sole e picchiano la mano sul tavolo,
un mazzo di carte da briscola e un foglio bianco con una matita.
Le strade tutte curve,

Berceto, Calestano, Corniglio, Monchio delle Corti, Langhirano, Lesignano de’ Bagni, Neviano degli Arduini, Palanzano e Tizzano Val Parma: l’Appennino della provincia di Parma

Camminare al tramonto per Vigoleno, non lontano da Piacenza, sul camminamento di ronda del castello dove chiudere gli occhi e immaginare la vita nel Medioevo

In provincia di Parma il borgo di Compiano, terra dei Malaspina, nell’alta valle del fiume Taro

Il panorama azzurro dalla loggia di nord-est del quattrocentesco castello di Castello di Torrechiara a Langhirano, 18 km da Parma, e con il naso in su perdersi negli affreschi della volta della Camera d’Oro

La provincia di Reggio nell’Emilia e la strada che da Modena attraversa Baiso, le terre di Matilde di Canossa, Carpineti e Casina, fino a Castelnovo ne’ Monti e Toano, Ventasso, Vetto, Vezzano sul Crostolo e Villa Minozzo

Picnic con scalata alla Pietra di Bismantova

Passeggiare in silenzio nel chiostro dell’eremo di Gamogna nel comune di Marradi

Frassinoro, in provincia di Modena, e i paesi di montagna, dove fermarsi a mangiare tortelloni e tagliatelle, ascoltare le storie della Resistenza, fare il bagno al fiume, giocare a briscola

I tetti d’ardesia del borgo di Fiumalbo, terra del mirtillo nero

La pace immensa del Lago Santo, Sant’Anna Pelago, Pieve Pelago con i suoi ristorantini e il mercato

Passo dopo passo alla scoperta del Parco dei Cento Laghi

La selva romanesca in estate e gli alberi coperti di neve durante l’inverno, quando lì c’è il ghiaccio e dall’altra parte, in Toscana, è già primavera

Più in là, ancora più in là perdersi nell’Appennino, dove
la linea fra Emilia Romagna e Toscana diventa un quando: un tempo fatto di parlate nuove, piatti e dialetti che si influenzano e differenziano

San Pellegrino in Alpe, che per metà è in provincia di Lucca, Castiglione di Garfagnana, e per metà Frassinoro, provincia di Modena: confine invisibile che diventa palpabile, scritto con una linea che attraversa bar e case

I paesaggi antichi a Castelnuovo Garfagnana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano e Villa Collemandina: la strada che porta verso la provincia di Lucca

Il ponte sospeso di San Marcello Pistoiese

I cartelli che indicano Forte dei Marmi ed è già sapore di mare

La provincia di Massa-Carrara Bagnone: Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi e Villafranca in Lunigiana

Gli Appennini si allungano per 1200 km da settentrione a meridione: una spina dorsale, come spesso vengono chiamati, che disegna l’Italia da un capo all’altro della penisola. Di questi, il tratto settentrionale corre lungo i confini di almeno due regioni, Emilia-Romagna e Toscana. Il Passo della Cisa delimita a nord-ovest l’Appennino ligure, mentre i valichi di Bocca Trabaria e Bocca Serriola sulla mappa segnano l’Appennino umbro-marchigiano. l’Appennino tosco-romagnolo, compreso tra Romagna e Toscana, divisi dal Passo della Futa. Il Passo della Futa, in provincia di Firenze, scrive la storia del versante chiamato Appennino tosco-romagnolo. Il Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano viene istituito nel 2001, il 9 giugno 2015 è dichiarata Riserva Biosfera Unesco un’estensione pari a 223229 ettari.

Da leggere…

Sito ufficiale del Parco Appennino in Emilia Romagna

Parco Nazionale Appennino tosco-emiliano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *