Equinozio
12 ore di luce, 12 ore di ombra: equinozio. I giorni di equinozio segnano il tempo di una stagione nuova e del cambiamento.
Le ombre, da qualche giorno le noti e me le indichi ovunque. Sarà che viviamo i giorni in cui le ombre iniziano ad allungarsi anche tu te ne accorgi: il buio entra dalla porta, come ho detto qualche giorno fa in un’espressione sbagliata ma bellissima.
A entrare dalle crepe dei muri e della vita non è solo la vita, ma anche l’ombra. Siamo fatti di due parti, destra e sinistra, luce e ombra, visibile e invisibile. Siamo fatti di parti emerse e parti sommerse; il buio è sempre dietro l’angolo, lo sanno bene i bambini: paura e fascinazione. Quando le cose vanno con calma, al timore segue la curiosità e allora impariamo, a piccoli passi, a camminare nel buio. A guardare il buio. Il ritrovare e ritrovarsi al buio diventa una ricerca con il respiro sospeso, con ogni senso all’erta.
E mentre l’equinozio porta lentamente l’ingresso dell’oscurità attraverso la porta del Tempo, in natura si fa più forte la luce. Ha toni esagerati, affascina come un pugno sul cuore.
Nella storia del mondo il più antico modo per segnare il tempo è stato attraverso le ombre: la meridiana, che ancora vediamo qualche volta sulla facciata delle vecchie case. La luce segna la nostra storia, ci si incolla addosso.
Intanto, mi torna in mente un rito che lo scorso anno mi raccontò una signora tedesca: prima di Natale, all’inizio di dicembre, si scrivono 30 desideri su trenta foglietti. Se ne aprirà uno al giorno bruciando con una candela quello pescato: alla fine non ne rimarrà che uno e sarà quello su cui concentrarsi per il resto dell’anno
Ecco, prendo il rito e lo trasformo, di desideri ne scrivo dodici, che mi sembrano già molti: li consegno a questo inizio d’autunno e fra dodici giorni vediamo quale sarà il pensiero bello su cui soffermarsi in questa nuova stagione che inizia.
Oggi a Riga bruciano mille candele per celebrare l’equinozio come si faceva, secoli fa, nelle feste dei popoli del Nord: equinox, festa del sole, per celebrare la luce che ancora ci inonda e il buio che, con coraggio, nella vita bisogna imparare ad affrontare.