CAMBIAMENTO
è una parola che contiene una storia bellissima,
dentro c’è un movimento
il collo quando si gira per
andare incontro a
nuove direzioni,
è il momento in cui decidiamo
più o meno consapevolmente
che ci tocca spostare
corpo e sguardo
cambiare, dal verbo greco kambein:
curvare, girare
è tortuoso spesso, il cambiamento
mai lineare
torna su se stesso e ritorna, indietreggia
si fa strada e
alla fine diventa metamorfosi,
nell’istante esatto in cui la forma muta
da dentro.
Fuori cade la maschera, si spacca la crisalide
Intanto, nel silenzio deflagrante del cambiamento
io neanche me lo ricordo più quando ho iniziato a
girarmi, quanto sforzo mi è costato
cercare nuove direzioni
consegnarmi all’onda di ciò che mi chiama a mutare
una spina dorsale meravigliosamente elastica
sostiene questo andare
di che cosa è fatto il cambiamento?
Lasciar andare
ciò che non serve,
forse è questo il senso del cambiamento
semplicemente smettere di dare energia a ciò che non ci fa crescere e
iniziare a fare più caso a ciò che
ci rende felici,
il sole che scalda e la pioggia che illumina,
i momenti per cui vale la pena
gli abbracci veri,
le scoperte
la bellezza