Una cosa a cui non fai quasi mai caso è che
quando hai paura
quando entri nell’ansia
quando sei molto dentro la rabbia
o il dolore
fisico e mentale
quando sei così tanto nel momento che non ci sei più
smetti di respirare
e
sparisci.
Sparisci all’improvviso, sparisci dentro le cose che ti fanno paura
appena le nominiamo quelle escono dalla bocca e sono loro a divorare noi.
Diventano spettri e ci danno la caccia, perché i fantasmi vivono sotto il letto o nell’armadio,
lo sanno tutti,
i fantasmi risiedono nell’ombra, prendono vita e potere dall’oscuro in cui non abbiamo il coraggio di guardare.
Abbiamo bisogno di respirare e ritrovare il momento del presente: l’attimo in cui tornare a sentire e fermarci, adesso, per ritrovare forza e meraviglia
La verità è che la morte arriva mille volte, in mille forme. Per un attimo ci eravamo tutti dimenticati che fosse lì,
a un passo da noi,
invece
eccola qui. Un bacillo, un cavaliere invisibile capace di far crollare muri di difesa fatti di sangue e ossa e scoglio, oppure una frenata improvvisa e imprevista. O ancora, semplicemente qualcosa che non avevamo previsto.
Abbiamo bisogno di respirare per fare pace con la morte. E insieme a lei con la vita. E
respirando, respirare forza, bellezza, poesia, immaginazione.
A volte tutto quello che viviamo non ha niente di bello. O almeno, così pare. Ma
la bellezza non è affatto là fuori, nessuna bellezza può esistere se non quella a cui tu stessa concedi di esistere.
Bellezza è una scommessa dentro a uno sguardo,
per questo vive clandestina, è
l’attimo fuggente da rubare ancora per un soffio.
Il soffio di un respiro, quello in cui
torni a vivere.
E mentre il sangue si rimescola sì,
ci saranno altre disfatte e tempeste e una bonaccia, seduti a guardare l’alba
increduli ancora una volta
immortali e mortali,
sconvolti e orrendi e bellissimi,
così cambiati e sempre uguali
e così pieni di terrore, ma anche meraviglia.
Respirare
verità
morte
vita
meraviglia
bellezza
poesia
incanto e
fermarsi
adesso
qui,
solo per un attimo

prendo appunti sul Tempo da tutta la vita. Perché viaggiamo attraverso lo spazio, eppure non siamo altro che viaggiatori del tempo, persi nella geografia del nostro divenire