Perdersi d’inverno in Toscana

Però a pensarci adesso, la bellezza magica del paesaggio della Toscana che affiora nell’aria limpida e asciutta, il sapore del vino bevuto in piedi per riscaldarci in quel locale in cui siamo entrati mille volte per il freddo, il rumore dei tacchi che risuonano sui pavimenti di pietra ghiacciati, i fiocchi di neve che volteggiano e il vapore che si solleva dalle terme e l’odore dello zolfo, il calore di una vecchia tisana corroborante bevuta non so quante volte, quella sensazione di aria morbida e sensuale tipica degli inverni in Europa… tutto questo mi provoca una morsa al petto di bellezza e nostalgia.

Banana Yoshimoto, Un viaggio chiamato vita. Feltrinelli, 2010, pagina 21

Bivio

Roma a destra, Ancona sinistra

Ancona

Bologna

Sinistra, destra, dritto.

Le direzioni della vita

Ricordarsi di:

* evitare di rimanere incastrati in un incrocio che è sempre lo stesso anche giri e giri. Ed evitare, se possibile, anche le ore di punta, le invasioni di folla, la radio che sfrigola

* avere un piano B. Oppure essere pronti a fermarsi da qualche parte in un punto che all’inizio non avevi considerato. E magari scoprire di essere finita in un posto dove non eri mai stata prima, a 1000 km da casa: piove a dirotto e fra poco riprenderai la strada perché la rotta attende i tuoi passi, ma nel frattempo passi un’ora a bere caffè, ordinarne un altro e guardare la pioggia che scende senza la minima fretta mentre uno sconosciuto sorride e ti racconta la vita vista da qui.

* programmare il tuo navigatore, soprattutto quello mentale, su strade alternative, tagli e sentierini. E ricordarsene, che un giorno vorrai andare veloce e allora poi rischieresti di dimenticare che avevi scelto il viaggio per amore del paesaggio

Perdersi è l’inizio di tutte le scoperte.