su un fianco,
in braccio:
da qui vedo il mondo,
mi sporgo,
allungo e proietto
esercito la presa,
braccia e gambe,
esercito la curiositàvedo il mondo
attorno a me
i colorisfioro le foglie con la pelle
Categoria: Attimo
Attimi, tutto d’un fiato l’istante del presente: istantanea da cucire sul cuore con il filo dell’amore che tutto vede e trasforma. Ogni attimo una perla da infilare nella collana del tempo che ci portiamo addosso
Dieci mesi di vita
Il tempo si misura in giorni.
O forse in sonnellini: ogni volta che
ti svegli
hai uno sguardo nuovo sul mondo.Questa è la settimana del “me me me”
indichi tutto e lo ripeti:
me! me! me!me come meraviglia
ogni nuovo oggetto
un puro atto di stuporeosservi
incantato
ami da sempre il soffitto
a testa in su
allunghi le braccia
nel vuoto
urli
eccitatoi pesci di ceramica colorata e
quelli di legno, le farfalle attaccate
filo di cotone ormai ingarbugliato
le cose appese,
la lampada che di sera crea grandi ombremeraviglia
domenica 21 febbraio
ti sei svegliato con la punta bianco luccicante di
un nuovo dente, incisivo sinistro.
Messo sul water l’hai guardato perplesso ma solo per un attimo-
E poi, adesso ogni volta tiriamo lo sciacquone
(e facciamo una corsa per arrivare in tempo)Dieci mesi fra dieci giorni
martedì 9 marzo ti svegli con un dente in più
il quarto, incisivo destro.
Adesso hai ben quattro denti
puoi afferrare la vita a morsi. Oggi, 9 marzo
un anno fa inziava il lockdownnel frattempo voi, i pandemic boys
da un’idea vi siete trasformati in realtà
siete nati e ora gattonate
alla scoperta del mondo,
abituati a chi vi sorride in mascherinae mentre il mondo ancora si preoccupa e corre affannato
la primavera spunta
affacciandosi
timida
fra violette e primule
nei prati umidi e proibiti
Ritorno
Odore di casa,
la porta d’ingresso che si spalanca sul corridoio troppo buio.
Generazioni di giovani ragni negli angoli più impensati.
L’arrivo nella sera, le luci di nuovo accese
acqua che bolle, una manciata di sale e il profumo di
olio umbro, aglio che sfrigola, peperoncino fresco non ancora seccato:
nel vaso di vetro sulla mensola della cucina
spaghetti in attesa di
tuffarsi.
Avanti e indietro, la spola
dal baule aperto all’ingresso, smistamento
di pacchi, zaini ancora chiusi, sacchetti
oggetti accumulati in viaggio.
Un barattolo di petali di rosa in gelatina dalla Provenza,
la bottiglia di vetro tonda con la fascetta blu e gialla Ricard che ci piaceva tanto
un regalo del barista del bistrot di Digione con il sorriso simpatico dietro gli occhiali,
i sacchi a pelo da lavare e ritirare, il borsone con i vestiti e quelli sparsi
i giornali presi qua e là per farsi un’idea della vita che attraversi,
che quando ti capita di passare in una nuova città ti chiedi
chissà qui che si fa, dove si va, cosa succede.
Un mazzolino di rose prese da una vigna e messe a seccare,
Il cane che aspetta che la sua ciotola sia di nuovo al solito posto.
La menta strappata e infilata con le radici in una bottiglia di plastica,
trasportata per tutto il viaggio
mentre diffonde il suo aroma forte:
domani la pianterò in giardino.
7 mesi e un giorno
Come pane e marmellata,
tu che dormi disteso dal mio collo all’ombelico
pancia su pancia, i nostri respiri
sono
ritmo di vita nel tempo eterno della notte di luna. Fuori,
rintocchi di campane e il solito barbagianni, fra i rami del noce. Mese dopo mese, le foglie
verdi
si tingono
al tramonto.
Albero nudo,
pelle sulla pelle,
mese dopo mese,
l’impronta calda dei tuoi pied
adesso si appoggia alle cosce.
Ci ascoltiamo respirare,
tu dormi, io ti guardo
La tua testolina dorata e lo sguardo assorto, corrucciato come la prima volta che ti ho visto
Attimo prezioso,
indelebile
il tuo odore
profumo di latte e velluto morbido
il collo, le pieghe
dove ti faccio il solletico
con la punta del naso.
Non dimenticherai mai
quando in una mano sta tutta la sua schiena,
il vicino Roberto e noi sull’aia al sole,
appena arrivati dall’ospedale.
Adesso non è più estate, fuori
la neve e tu
manciate di centimetri e sorrisi in più.
Sai ridere adesso,
soprattutto quando ti sbuffo sulla pancia.
Rotoli su un fianco e dormi così,
in mezzo fra me e papà, l’indipendenza è una conquista
a poco a poco,
Titti e poi ti giri e gli sorridi. Le prime sere insieme alla stessa ora non riuscivi a dormire, eccitazione. Ogni mattina
ti svegli, gli batti con la mano sulla schiena e vai alla finestra
a guardare il mondo, come un piccolo vecchierello
dalle gambe incerte e il passo coraggioso sempre più sicuro.
9 mesi
Nove mesi oggi,
l’ombra di un dentino
sotto la gengiva che in paio di giorni si è gonfiata e ha un aspetto diverso,
aspettiamo questo incisivo
vicino, sempre più vicino.Ora ti infili dentro a una sedia,
dappertutto,
sali sui tuoi giochi per
raggiungere posti irraggiungibili.
Bauli, un mondo da scoprire.Ogni mattina
ti svegli e ti affacci alla finestrella
a guardare il mondo.
Adesso che abbiamo spostato il letto
ne hai due di finestrelle
da cui guardare il mondo
e allora
ti arrampichi sul mio collo,
mi scavalchi
in piedi sui cuscini colorati
fai uuu uuuuuuu
e con la piccola mano
pulisci il vetro dall’umidità della notte.Nove mesi oggi che sei nato,
ancora una volta
con la memoria
cammino in quei corridoi
percorro quei momenti
di un mese più lontani.All’improvviso,
in un paio di giorni
hai imparato a afferrare
con precisione
prendi dal piccolo piano del
tuo seggiolino azzurro
cubetti di pane e prosciutto a dadini,
più prosciutto che pane
sceglisei un gatto.
Più di tutto, ami:
i fili di luci
– ne abbiamo uno solo per te sul letto,
lo agitiamo per chiamarti e
tu arrivi –
le scatole
svuotare i cassetti
aprire e chiudere le ante
ti eserciti molto
e poi svuotare gli armadi dei vestiti,
quando ti bacio sotto i piedi e
ridi forte.
Dormire sul cuore,
semprehai imparato a infilare le mani nelle porte e
aprirle.
Non ti senti ancora pronto
per scendere le scale.
Sempre più diritto
resisti in pieni,
con una mano sola
in bilico nel vuoto
Quando ti senti giù
Natale lockdown
Il silenzio, il silenzio immenso delle strade.
Intimità di famiglie nel nucleo essenziale
Solitudine, anche. Da vivere come ognuno può.
Allegria e malinconia,
fili di luci
ovunque,
che rimangono accese ben oltre dopo Natale