Nell’attimo del momento lei abbaiò e lui soffiò.
Poi il primo giorno lei lo passò fuori, lontana in giardino, ma verso sera per un istante si trovarono a fianco. Lei lo guardò curiosa e diffidente. Lui soffiò e di un soffio così potente e grave che non sembrava possibile che un suono di tempesta così grande potesse venire da una cosina così piccola.
Il secondo giorno si ignorarono. Ma un bambino che mangiava un pezzo di pane, come avrebbe fatto una vecchia nonna, usò la tecnica del cibo per distrarre e mettere tutti in pace: un pezzo prima a lui, che lo sminuzzò e mangiò e ci giocò; uno a lei, che lo mangiò in un boccone e stette a osservare lui. La notte dormirono uno sul coperchio del porta legna, in alto, e l’altra sul solito divanetto rosso: entrambi in cucina, almeno per un momento.