Il posto migliore dove sono stata oggi è un muretto,
mi ci ha portato lui
il piccolo viaggiatore intergalattico
nel sole ha afferrato la sua direzione e
con passo deciso
mi ha preso per mano
gradino dopo gradino,
che sembrano subito tanti
all’inizio e alla fine della vita
sediamoci, mi indica con il dito indice imperativo
qui, proprio qui
ci fermiamo,
per un attimo guardiamo gli alberi,
l’ombra creata dal sole disegna
radici immaginarie, come immagino siano sotto la terra
lunghissime e forti, tenaci come i fili di una ragnatela invisibili
sotto ai piedi le foglie
mucchi gialli,
calpestarle e ridere.
Guardarsi intorno,
le case
la stradina oltre il cancello
l’aia e la luce che si rovescia
ovunque
mi prende per mano, di nuovo
andiamo là
sui gradini.
Sediamoci anche qui, dentro a un raggio di sole
abbiamo tempo,
voglio avere tempo,
il grido di battaglia dei piccoli viaggiatori intergalattici
noi li chiamiamo bambini,
loro, spiriti antichi, si camuffano in piccoli corpi morbidi e guance rotonde
conoscono il linguaggio intergalattico,
quello che non usa parole e arriva al cuore
maneggiano il tempo eterno
l’istante dell’adesso,
senza fretta
adesso camminiamo insieme,
lungo lo stesso gradino
me lo dice con le mani e lo sguardo
quasi inciampiamo
ridiamo
guardiamo un’ortensia fiorita
ci dondoliamo sull’altalena
buttiamo una cartaccia nel pattume.
Tu trovi la punta del pennello e te la passi sulla guancia,
poi la passi a me,
il senso delle setole sulla pelle
sentire le cose
contemplare il mondo
sperimentare la vita
oggi per la prima volta con me
sei tu a scendere dall’abbraccio e portarmi in giro
troviamo una palla, le diamo due calci
abbiamo mani fredde e piedi umidi
facciamo su e giù un po’ di volte dai gradini
tocchiamo la terra
guardiamo il cielo
salutiamo chi passa
viandanti, lo siamo dall’inizio
quando cominciamo a voler percorrere il mondo.
Un piccolo pezzo di mondo può diventare
grande grande
e mica solo per i bambini, succede
quando camminiamo il vuoto a piccoli passi.
E intanto succede che i bambini, come i vecchi, amano prenderti per mano e
ti tirano giù, ovunque sia
il sopra o il sotto,
vicino alla loro faccia
sperimentiamo insieme
hai sentito, su quel tombino si traballa
il muschio è verde e umido, se ci appoggi la mano morbido morbido
là c’è un pallone giallo
i bambini molto piccoli
dentro alla scena
sanno subito
qual è l’elemento interessante,
quello che salva
la bellezza
il gioco
i bambini molto piccoli
sanno vivere il tempo e
il tempo è adesso, sempre
andare alla scoperta,
mangiare quando ho fame
dormire quando ho sonno
bere ogni volta che c’è la sete