Perdersi d’estate
Il profumo dei gelsomini arrampicati sui cancelli che si disfano nell’afa
in città
rumore d’acqua degli irrigatori di sera
villette a schiera con le finestre aperte
i discorsi colti a frammenti.
Vicini che preparano grigliate,
ragazzi che tornano a casa con la borsa del calcetto sulle spalle
innamorati, nascosti nel buio.
Un vecchio signore annaffia l’orto.
Dopo cena si indugia sul terrazzo, a gambe incrociate
sperando che la brezza calma della sera
non passi mai.